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Mauritania: bilancio di un anno

Si è da poco conclusa la prima annualità del programma di assistenza e formazione che l’ICU è stato chiamato a svolgere presso il Centro Nazionale di Oncologia, il Centro Nazionale di Cardiologia e la Scuola Nazionale di Sanità Pubblica di Nouakchott (Mauritania), e che è destinato a protrarsi sino al Novembre 2014. Si tratta di un progetto impegnativo che mira a promuovere e sviluppare in questo Paese Africano, sulle sponde dell’Atlantico, due settori strategici della Sanità moderna. Come in altri Paesi africani, infatti, con il progredire dei livelli di salute e delle condizioni di vita, nuove necessità sanitarie vengono a proporsi urgentemente e tra esse primeggiano i tumori e le patologie cardiovascolari.

Per rispondere a queste nuove esigenze occorrono non solo mezzi e strutture ma soprattutto risorse professionali. Quarantasei tra medici specialisti in Oncologia, Anatomia Patologica, Chirurgia, Anestesiologia, Ginecologia, Cardiologia, Chirurgia Cardiaca o Vascolare, Radiologia e Radioterapia oltre Infermieri e Tecnici si sono a oggi avvicendati nelle corsie, nelle sale operatorie e nelle aule didattiche della Capitale della Mauritania. Sono stati eseguiti oltre duecento interventi, spesso di elevata complessità e offerte oltre trecento prestazioni diagnostiche specialistiche a beneficio dei pazienti locali.

L’aspetto più rilevante del programma è stato tuttavia l’attività formativa. Oltre ai medici da addestrare alle più avanzate tecniche chirurgiche e diagnostiche in Oncologia e Cardiologia vi sono interi quadri tecnici e infermieristici da istruire. E’ sulle loro spalle, infatti, che grava il peso di un’assistenza al malato che si è fatta sempre più raffinata e che si avvale di tecnologie complesse.

Lo scopo di progetti sanitari come questo in corso non è, infatti, solo quello di portare il beneficio di cure mediche moderne a popolazioni che ne sono ancora prive. Ci proponiamo soprattutto di trasferire, con un paziente lavoro di affiancamento e con un rapporto personale rispettoso e attento, quelle competenze e quegli stili professionali che facciano realmente crescere nel Paese un sistema sanitario moderno, sostenibile, equo e accessibile, destinato a durare e funzionare anche dopo la fine del progetto e la partenza del personale sanitario dell’ICU.

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