La Tunisia è un Paese particolarmente colpito dagli effetti del cambiamento climatico. La diminuzione delle precipitazioni, l’aumento delle temperature, l’incremento dell’intensità e della frequenza dei periodi di siccità e l’aumento dell’evapotraspirazione sono tutti indicatori che espongono gli ecosistemi e le popolazioni di tutte le regioni tunisine a una grande vulnerabilità di fronte all’influenza delle variabili climatiche. Queste variabili hanno un impatto diretto sulle risorse idriche: i suoli inaridiscono e le riserve d’acqua superficiali e sotterranee diminuiscono, il che comporta una riduzione globale della disponibilità d’acqua.
La Tunisia è tra i paesi più poveri in termini di risorse idriche nel Mediterraneo, con una quota attuale di circa 430 m³ per abitante all’anno, che scenderà a circa 315 m³ nel 2030, ben al di sotto della soglia di povertà di 1000 m3/anno/abitante e abbastanza vicino alla soglia di scarsità (500 m3/anno/abitante). Attualmente le scarse risorse idriche disponibili vengono utilizzate per l’80% per l’agricoltura, settore chiave dell’economia tunisina che rappresenta il 10-15% del PIL.
Per far fronte a queste sfide, il progetto PRESTo – Promuovere la resilienza ai cambiamenti climatici e la gestione sostenibile delle risorse naturali, co-finanziato dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo e realizzato dalle ONG italiane ICU e CEFA, in partenariato con istituzioni strategiche tunisine AVFA – Agence de la vulgarisation et de la formation agricoles e DGGREE – Direction Générale du Génie Rural et de l’exploitation des eaux e con il supporto tecnico dell’IBE – Istituto per la BioEconomia, è stato lanciato nell’ottobre 2022 e si estenderà fino a settembre 2025. L’iniziativa interviene nell’ottica di supportare l’agricoltura come settore strategico del paese, contribuendo a diminuire lo stress idrico che minaccia la sicurezza alimentare della popolazione residente e gli agro-ecosistemi.
Il progetto intende contribuire al rafforzamento della resilienza e delle capacità di adattamento ai cambiamenti climatici della popolazione, attraverso una gestione sostenibile e consapevole delle risorse naturali in Tunisia. Questo processo si basa sul rafforzamento delle capacità e del ruolo della società civile e delle istituzioni agricole dei Governatorati di Nabeul, Bizerte, Mahdia e Jendouba nell’affrontare le sfide climatiche globali.
Allineandosi globalmente con la strategia nazionale Eau 2050 (“Acqua 2050”) del Ministero dell’Agricoltura, la logica di intervento si articola in tre assi complementari:
1. Rafforzamento della società civile: mira a potenziare le capacità tecniche e tematiche della società civile per gestire progetti associativi e condurre campagne di informazione e sensibilizzazione sui cambiamenti climatici. L’obiettivo è fornire alle organizzazioni della società civile (OSC) gli strumenti e le competenze necessarie per implementare azioni dirette sul territorio e attivare la popolazione.
2. Rafforzamento delle istituzioni agricole: questo asse si concentra sull’efficientamento idrico e l’adozione di tecniche agricole resilienti. Include lo sviluppo di soluzioni innovative (mobile app) e pratiche dimostrative (installazioni su parcelle pilota), oltre a corsi di formazione per tecnici, divulgatori ed esperti ministeriali sulle Buone Pratiche Agricole (BPA), l’uso efficiente e la diversificazione delle risorse idriche e l’interrelazione tra agricoltura e cambiamento climatico.
3. Sostegno agli agricoltori: 560 piccoli e medi agricoltori saranno sensibilizzati sulle BPA sviluppate attraverso il secondo asse, e 160 di loro accederanno a percorsi di formazione, coaching e creazione di microimprese resilienti. Questo include il miglioramento della gestione delle risorse naturali (suolo, acqua) e l’aumento della produttività dei terreni. Gli agricoltori saranno assistiti nella redazione di business plan bancabili per il finanziamento diretto di 40 PMI e l’orientamento verso altri prodotti finanziari.
Rispondendo a diversi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, in particolare il numero 13 (Climate Action) e i suoi obiettivi 13.1, 13.2 e 13.3, ma anche il numero 2 (Zero Hunger) e i suoi obiettivi 2.4 e 2.5, il progetto PRESTo adotta una visione olistica dei cambiamenti climatici puntando sul rafforzamento istituzionale e sull’introduzione soluzioni innovative e tecnologie informatiche (ICT) nella gestione dell’acqua d’irrigazione. In sinergia con gli attori locali, il progetto mira a sviluppare un’estensione dell’applicazione IREY, sviluppata dall’Institut National des Grandes Cultures e inizialmente dedicata alle grandi colture. L’estensione dell’app prevista all’interno del progetto PRESTo sarà destinata alle colture orticole, che rappresentano una fonte di reddito e di sostentamento fondamentale per i piccoli e medi agricoltori.
I dati per alimentare questa applicazione saranno raccolti dalle stazioni agrometeorologiche e dalle sonde di umidità e salinità del suolo installate da ICU nell’ambito del progetto nelle diverse regioni di intervento, oltre che attraverso visite regolari alle parcelle pilota e tramite l’utilizzo di dati satellitari, il campionamento dell’acqua e del suolo, un’analisi agraria approfondita e, infine, la raccolta di altri dati open source.
L’applicazione sarà di grande utilità per gli agricoltori: riceveranno notifiche via SMS con i dettagli sulla programmazione dell’irrigazione delle loro colture, inclusi orari, frequenza e durata, permettendo loro di ottimizzare la gestione delle risorse idriche in modo efficiente e preciso. L’applicazione fungerà da strumento di supporto decisionale per l’irrigazione delle colture orticole, sarà gratuita e accessibile a tutti, in linea con la filosofia inclusiva del progetto.
Attraverso questo approccio olistico, PRESTo si pone l’obiettivo di potenziare la capacità di risposta delle comunità agricole tunisine alle sfide climatiche, assicurando al contempo una gestione ottimale delle risorse naturali.