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Prima conferenza internazionale del progetto ACCBAT a Nabeul, Tunisia

Il 29 Ottobre si è tenuta a Nabeul, Tunisia, la conferenza “Il progetto strategico ACCBAT, realizzazione e prospettive”. L’evento ha visto la partecipazione dell’ICU, capofila del progetto, del Centro Nazionale giordano per la Ricerca Agricola (NCARE), dei Ministeri libanese e tunisino dell’Agricoltura e dell’Autorità di Bacino del Fiume Po (AdbPo), partner di ICU nel progetto ACCBAT. ACCBAT (Adaptation to Climate Change through improved water demand management in irrigated agriculture by introduction of new technologies and best agricultural practices) è un progetto del valore di 5 milioni di Euro, finanziato nell’ambito dell’ENP (Politica di vicinato Europea) – programma CBC Med (multilateral cross-border cooperation “Mediterranean Sea Basin Programme”).

ACCBAT si occupa della promozione di pratiche agricole efficienti mediante l’installazione di sistemi irrigui ottimizzati e la promozione di pratiche di riuso delle acque reflue per l’irrigazione. I paesi che beneficiano delle attività di progetto sono Giordania, Libano e Tunisia.

In occasione dell’evento, sono stati mostrati i risultati finora ottenuti. In particolare, è stato inaugurato uno dei terreni pilota previsti, quello di Oued Souhil, vicino a Nabeul. Nel sito è stato installato un sistema di irrigazione che utilizza le acque provenienti dall’impianto di depurazione cittadino, le quali vengono sottoposte, grazie al sistema implementato, a sedimentazione e filtraggio.

Si tratta di tecnologie particolarmente adatte ai paesi target del progetto, caratterizzati da un clima arido e semi-arido e da fenomeni di scarsità idrica. Simili siti pilota sono stati avviati anche in Giordania, presso Ramtha, e in Libano. Inoltre, il progetto prevede l’installazione di sistemi irrigui ottimizzati nei tre paesi, costituiti da un sistema di filtrazione, fertirrigazione e rete di irrigazione localizzata in appezzamenti agricoli locali.

Tuttavia, come ricordato dal Governatore di Nabeul, Mohamed Akremi Hamdi, permane la difficoltà nel convincere gli agricoltori ad usare questi metodi. Per ovviare a ciò, sin dal suo inizio ACCBAT prevede anche la formazione degli agricoltori e dello staff delle istituzioni locali partner attraverso lezioni teoriche e pratiche e visite sul campo.

Tra gli obiettivi di ACCBAT vi è quello di implementare e diffondere le buone pratiche agricole nei paesi target attraverso l’imprescindibile processo di capacity building di agricoltori e istituzioni locali; le strategie di riuso delle acque reflue portate avanti dal progetto potranno essere diffuse nel resto dei paesi dell’area mediterranea caratterizzati dalle stesse problematiche, anche attraverso la predisposizione e promozione di un network internazionale che coinvolga istituti di ricerca, ONG, organismi internazionali e settore privato.

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